Luce e tenebra si escludono, si oppongono e si contrappongono da sempre nelle narrazioni mitiche, religiose e filosofiche, come due forze o principi in lotta. Ma, come Platone e molti altri filosofi hanno rappresentato sin dall’antichità, l’essere umano non può sopportare troppa luce, e troppo a lungo, senza accecarsi. Per questo motivo i dipinti di Shoko evitano la luce piena e si trovano in perenne oscillazione tra occultazione e disvelamento delle forme. Il loro linguaggio culturale si polarizza tra atmosfere tipicamente giapponesi e dettagli descrittivi a volte derivati dalla tradizione figurativa occidentale.
Nelle giornate dell’8, 9 e 10 ottobre la visita sarà arricchita dalla presenza dell’artista e dalla lettura di testi poetici ispirati dalle opere esposte. L’ingresso è libero con obbligo di prenotazione.